Psicoterapia in lingua italiana, Psychotherapie in italienischer Sprache

Dipl. Psych. Andreas Koch

Psychologischer Psychotherapeut
Albestr. 34 HH
12159 Berlin-Friedenau

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Foglio d'informazione: terapia psicodinamica

(Effetti e effetti collaterali del trattamento) :


  1. Nessun tipo di psicoterapia può cambiare una situazione di emergenza, d’ingiustizia sociale oppure le qualità ed i comportamenti degli individui del Suo ambiente quotidiano. Qualora Lei cercasse soluzioni concernenti tali problemi, la psicoterapia non è lo strumento adatto. Una psicoterapia invece agisce sul proprio comportamento, sul proprio vissuto oppure su motivi personali.
  2. Se vuole liberarsi al più presto di un sintomo fastidioso senza dare troppa importanza ai motivi che ci stanno sotto, il trattamento della terapia comportamentale si presta come l’alternativa migliore. Presuppone però, come qualsiasi altro procedimento terapeutico, una chiara motivazione al cambiamento e un’alta disponibilità a dedicarsi agli esercizi ed ai compiti proposti. (massima durata 60 ore)
  3. Se vuole comprendere meglio il motivo del perché si manifesta un certo sintomo, perché Lei è continuamente d’intralcio a se stesso/a o perché Le capita di fare sempre le stesse brutte esperienze, sarebbe indicata la terapia psicodinamica o psicoanalistica. Ambedue si basano sulla stessa teoria, ma hanno luogo in un setting diverso.
  4. Siccome in una terapia psicodinamica sono a disposizione meno ore (80) che in una psicanalisi (240), conviene iniziare il trattamento con domande ben definite che fanno da linea di guida per il trattamento.
  5. Perciò è molto importante mettersi d’accordo su cosa dev’essere cambiato, perché ed a quale scopo, per poter sempre verificare il successo della terapia in corso d’opera e a fine trattamento.
  6. Si tratta al riguardo di un processo di chiarimento che è centrale per ogni terapia psicodinamica.
  7. La terapia psicodinamica è un lavoro di team fra il cliente e il terapeuta, nel quale i contenuti (ciò di cui si parla) sono affidati al paziente mentre il terapeuta ha il compito di far attenzione che il cliente si dedichi ai suoi temi in un modo da poter apprenderne qualcosa di nuovo.
  8. Può suscitare irritazione presso il cliente che al riguardo il terapeuta si comporti in un modo diverso da come si usa di solito nei rapporti sociali (tace, dove “normalmente” si parla, può “infastidire” con domande ed insistere su chiarimenti, dove altri hanno già smesso di chiedere ancora, non dà consigli e non parla di sé stesso). Ciò offre però al cliente l’opportunità di poter veramente imparare qualcosa di nuovo nella terapia.
  9. Per fare progressi nella terapia psicodinamica è importante che il cliente esponga i suoi temi. Senza questo contributo nessun psicoterapeuta può essere d’aiuto. Al riguardo non contano tanto i fatti successi durante la settimana trascorsa, ma come Lei li abbia vissuti e assimilati (pensieri, sentimenti, sensazioni fisiche, sogni ed anche stati d’animo diffusi e in un primo momento poco tangibili). Informazioni su eventi esteriori hanno importanza solo in quanto mettono il terapeuta in grado di collegarli meglio a ciò che Lei ha vissuto. Forse Lei si stupirà che il terapeuta dimostrerà più interesse per i Suoi meccanismi interni di assimilazione, cioè per quello che porta Lei ad interpretare l’evento esteriore nel modo in cui Lei lo fa e in conseguenza ad agire conformemente.
  10. Alcuni clienti connettono la loro esposizione ad un atteggiamento del tipo “allora, ora che ho detto tutto, sta al terapeuta a dirmi cosa devo fare”. Quest’atteggiamento corrisponde al modello della medicina somatica, dove il paziente cooperativo pone la responsabilità delle decisioni nelle mani del medico. Tutt’altro vale per la terapia psicodinamica. Il successo della quale terapia dipende invece dal fatto se Lei riesce a rivolgere le domande più a sé stesso che all’esperto. Il compito del/della terapeuta sta a indurLa ad un atteggiamento verso sé stesso caratterizzato da una curiosità benevole e uno stupore benevole, che potrebbero aprire nuove prospettive per Lei.
  11. Da ciò consegue che il terapeuta non Le darà consigli circa decisioni sulla Sua vita, non essendo questo compito suo. Da quanto detto risulta però che è ragionevole riflettere in terapia su decisioni da prendere analizzando criticamente le prospettive che ha seguito finora.
  12. A differenza della terapia comportamentale la terapia psicodinamica non si occupa di soluzioni senza aver prima chiarito e compreso le ambivalenze ivi connesse (desideri o timori riluttanti).
  13. Nel giro di una terapia psicodinamica è necessario mettere in relazione il Suo sviluppo infantile, i Suoi modi d’assimilazione delle Sue esperienze infantili piú o meno riusciti e il fallimento di questi modi d’ assimilazione nel compimento di un Suo problema attuale. Nuove strategie per risolvere problemi si lasciano sviluppare spesso soltanto dopo aver capito e lasciato perdere i vecchi modi di assimilazione e compimento.
  14. Lo psicoterapeuta non ha forze telepatiche o chiaroveggenti. Le sue osservazioni non decidono e non classificano. Sono da intendersi invece come offerte di lavoro che si basano sull’attuale comprensione della Sua persona e in conseguenza richiedono continuatamene la Sua collaborazione e rettifica per poter rendere queste offerte appropriate e giuste per Lei. Perciò Lei è espressamente invitato/a a correggere il terapeuta se non si ritrova in una sua osservazione.
  15. Non è un obiettivo primario in una terapia suscitare sentimenti intensi. Ma quando Lei su certi temi si sente emozionalmente toccato/a e un po’ disorientato/a, ciò è da valutare come un indizio che la psicoterapia è su una buona strada. Perché i problemi non si risolvono mai a partire da una posizione distaccata ed estranea, ma solo quando gli schemi affettivi connessi (modelli vissuti e di comportamento) sono diventati vivi nella terapia.
  16. Da questo punto di vista non è un brutto segno se Lei a periodi nutra sentimenti per certi aspetti inquinanti nei confronti del suo/sua terapeuta. Siccome bisogna parlare su questi sentimenti, è importante che durante le sedute di prova (cioè prima di presentare la domanda definitiva) si sviluppi un rapporto di fiducia sufficiente per poter trattare circa questi disturbi temporanei (i cosiddetti sentimenti di transfert) nel rapporto terapeutico. Se questi disturbi sono da riportare a sbagli di comprensione o di trattamento del/della terapeuta, è indispensabile discuterne per far sì che il/la terapeuta possa correggere il suo sbaglio.
  17. Compassione, partecipazione sentita e solidarietà da parte del terapeuta offrono a periodi un importante aiuto passeggero riguardo certi temi (malattia grave, perdita di persone vicine, traumi subiti) fino a che si sia concluso il processo naturale d’afflizione. In caso di processi d’afflizione non concludibili e complicati, la compassione terapeutica purtroppo non garantisce un aiuto sufficiente. In seguito, durante il corso della terapia, potrebbe rendersi necessario mettere in discussione il proprio contributo di fronte al verificarsi di sviluppi tragici oppure i tentativi, finora mal riusciti, di superamento di esperienze traumatiche. Questo presuppone però da parte del cliente la disponibilità di volgere lo sguardo dentro di sé. In caso di una terapia per traumi in senso stretto, valgono criteri speciali da esplicare all’occorrenza da parte del terapeuta.
  18. Nel caso di malattie psichiatriche (come psicosi o problematiche borderline) di regola si pone la necessità di un trattamento psichiatrico coadiuvante. In merito a ciò, le possibilità di un positivo esito del trattamento aumentano quando lo psicoterapeuta e lo psichiatra non lavorano l’uno contro l’altro. Le consiglio dunque di sciogliere ambedue dal “vincolo dell’obbligo al segreto professionale” per offrire a chi La sta trattando la possibilità di scambiarsi opinioni. Cio può essere particolarmente di aiuto in situazioni di crisi, per evitare un ricovero ospedaliero. Se esiste un tutore legale per quanto riguarda i trattamenti terapeutici e la determinazione di domicilio, dovrebbe essere ugualmente compreso nell’esonero dall’obbligo al segreto professionale.
  19. Per un periodo durante e seguente un ricovero, La pregherei di dare un esonero dall’obbligo al segreto professionale (per la clinica e per me) per poter ricevere il rapporto d’uscita e concordare l’ulteriore trattamento.
  20. Nel caso in cui Le vengano prescritti psicofarmaci, sonniferi, analgesici o sedativi da medici generici, La pregherei pure di dare un reciproco esonero dall’obbligo al segreto professionale per il medico curante e per me.
  21. In caso di tossicodipendenza, una psicoterapia è indicata solo dopo avvenuta disintossicazione. L’abuso di alcool, droga e certi medicamenti può di per sé impedire sviluppi terapeutici. Lei dovrebbe essere pronto/a a rinunciare a queste forme di automedicazione, perché solo a questa condizione sarà in grado di elaborare forme di autoregolazione più salutari.
  22. Come ogni trattamento terapeutico efficace, anche la psicoterapia può aver effetti collaterali sui quali vorrei qui richiamare la sua attenzione. Per esempio possono essere aggravati i suoi attuali rapporti (relazione di coppia, famiglia, lavoro, giro di amici) in seguito agli sviluppi messi in moto. Da una parte vengono messe in discussione consuete modalità di affrontare esperienze vissute e di comportamento, dall’altra parte mancano eventualmente nuove possibilità di esperienze e di comportamento ancora da costruire. I suoi primi passi potrebbero essere accompagnati da una certa insicurezza ed dalla inettitudine a gestire le possibilità di azione ancora inconsuete, il che potrebbe anche disorientare le Sue relazioni. Inoltre c’è il rischio che nel percorso della terapia si mettano in moto processi di sviluppo nei quali il suo ambiente non è in grado di seguirLa o non vuol farlo. Anche per questo motivo, Le consigliamo di non prendere impulsivamente decisioni vitali durante la terapia (su separazioni, sulla fondazione di una famiglia, su cambiamenti di lavoro, progetti professionali ecc.), ma di esaminarle profondamente nel corso del processo terapeutico e valutare quanto siano giuste e sostenibili.
  23. La psicoterapia è efficace! Uno studio a lungo termine della cassa mutua "Techniker Krankenkasse" pubblicato nel 2011 ha dimostrato ancora una volta l'efficacia della psicoterapia. Ogni Euro investito in una psicoterapia ha prodotto quindi in un anno un risparmio sui costi di 3,26 €.
  24. Questo ovviamente non si esprime ancora sulla prognosi di una singola psicoterapia. Le possibilità di successo di una psicoterapia secondo le conoscenze della ricerca in campo di psicoterapia sono circa del 25-70%, a seconda del grado e della cronicizzazione del disturbo. Sono considerati come insuccesso l'interruzione della terapia, la stagnazione persistente o anche il costante peggioramento dello stato (quest'ultimo per circa il 10%). Ovviamente non vuol dire che da una stagnazione temporanea o un peggioramento temporaneo si debba necessariamente dedurre che la terapica stia andando male. Spesso questo può essere un effetto collaterale temporaneo anche di terapie efficaci, dovuto a insicurezze spesso vissute forzatamente. In ogni caso vorrei incoraggiarla a parlare dei suoi dubbi o delle insoddisfazioni riguardo all’andamento della terapia. Gestire in maniera efficace queste crisi nella terapia spesso segna una svolta nella terapia.
  25. Di regola, durante il percorso di una psicoterapia ambulante, i soggiorni di cura non sono indicati perché interrompono e complicano il processo terapeutico. Nel caso in cui Lei abbia presentato domanda per una pensione d’inabilità al lavoro, da parte dei periti delle casse malattia, ma anche per quanto riguarda le nostre esperienze, si pongono grandi dubbi in merito alle prospettive di una riuscente psicoterapia. Un miglioramento dei Suoi disturbi potrebbe avere la conseguenza di mettere in questione il parere medico, in base al quale aveva presentato la domanda per la pensione.
  26. Una terapia ha senso solo se Lei è disposto/a ad affrontare i seguenti rischi:
    miglioramento dei sintomi, cambiamento del modo di vita, messa in dubbio dei punti di vista presi finora, esame del proprio contributo al mantenimento dei Suoi problemi.


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